martedì 30 giugno 2009

La sede dell'organizzazione del super superiore era gremita di adetti indaffarati, di rappresentanti incravattati e di portavoce abbottonati. Mancava davvero poco al grande evento, il Super superiore l'aveva desiderato da tempo e aveva riposto in quella riunione tutte le speranze per esser riammesso, a pieno titolo, nel gruppo dei Grandi ottimisti.
C'era tuttavia un banale dettaglio che aveva il potere di mettere in crisi la poderosa macchina di feste del Super Superiore: il luogo!
Non sarebbe stato ugualmente d'effetto organizzare la riunione in una location assolutamente sconosciuta al grande mondo, e, d'altra parte, le centurie di pubblicitari che sempre stavano davanti al trono del Visibilissimo sottolineavano come quest'anno andasse di gran moda la compassione.
Certo subito chiunque aveva puntato il dito sulla regione devastata da efficace sommovimento tellurico, un gran terremoto d'autore, come aveva chiosato soddisfatto il Primo Propagandatore aggiunto del sottoseggio per i disastri opportuni.
Il Super Superiore, dall'alto della sua alta saggezza, non si era, però, affidato con altrettanto entusiasmo alla ghiotta occasione; l'evento, infatti, era avvenuto a troppa distanza dalla riunione dei Grandi Ottimisti. Anche mettendo a frutto tutti gli speciali, i servizi dei telegiornali, i benefici eventi e la dilazione dei pellegrinaggi di Stato, l'attenzione del consumatore-cittadino si sarebbe ben presto diluita, stinta, dispersa in mille rivoli di attentati, rivolte, incidenti sulle vie del mare e quant'altro.
Un'idea forte dell'attivismo del SSuperiore andava bene, e quindi perchè non costruire grattacieli, fontane monumentali e cattedrali in ogni angolo della regione? Alcuni si spinsero troppo in là, proposero anche piattaforme di lancio per satelliti geostazionari, forzando così tanto l'ottimismo sconfinato del Colui che vennero relegati allo spulcio di notizie false e pessimiste nei giornali urofinnici (ufficio che condannava ad una eterna scomunica dalla gloria del loro signore).
La settimana prima del Grande Evento, ormai tutto era in scena, le gaffe, i colpi di teatro, i vari deus ex machina, successe l'inatteso: una valanga nella montagna di Alpeggino sommerse una dozzina di baite. Tutte disabitate, certo, ma l'impressione fu così grande che tutto il paese spostò le sue parabole auditive e visive lontano dal Sisma, ormai troppo in seconda serata.
Nessuno dubiterà dell'organizzazione perfetta e infallibile del Supremo Superiore, in un paio di giorni tutto il circo si spostò ad Alpeggino, cattedrali comprese, grazie ad un cugino di un fratello di un vecchio zio del Secondo passacarte del trovabar dei sottosegretario ai safari, cointestatario di una ditta che si occupava di smontaggio e rimontaggio delle stesse.
Mercoledì: già venivano scritte le interviste, domande e risposte, che sarebbero state recitate dai giornalisti, o da attori assunti per interpretarli, e la televisione trasmetteva solamente programmi di sci e salvataggi in montagna quando....
-Interrompiamo i programmi per segnalare lo sprofondamento di metà dell'isola di Bellitudine nel mare. Dai primi rilievi dei geologi la causa pare esser stata l'improvvisa esplosione di un vulcano sottomarino.-
La maggior parte degli abitanti del Paese, secondo affidabili sondaggisti il 58,9 %, dimenticò d'avere mai avuto dei rilievi montani e la commozione e le associazioni di volontariato si scagliarono verso il mare, c'era da soccorrere foche incastrate e dare asilo a cozze che avevano visto, in un attimo, scomparire la loro casa nel mare.
Il mostro diede l'ultimo colpo di coda ed estrasse dal cilindro una flotta di elicotteri con piattaforme anfibie appese alle zampette, questa volta il fornitore era un compagno di banco della terza elementare del sottosveglista aggiunto dei giorni dispari del portacartelline addetto ai faldoni del terzo incomodo dell'autista di scorta di un qualche ministro.
Dato che non c'era poi così tanto tempo si pensò in grande, il villaggio dei Grandi Ottimisti venne raccolto intatto, terreno compreso, appoggiato su sopporti prestampati e trasportato in aria fino alla nuova location. Giusto in tempo. Venerdì notte, la vigilia, il Super Superiore la passò in preghiera con alcune giovani adepte e fu proprio lì, tra sete e incensi, che i suoi eccellenti padiglioni auricolari captarono una flebile voce di radio lontana, disturbata: si parla già del più grande disastro mai avvenuto nel nostro paese, una voragine nel terreno, apertasi senza apparente motivo, per fortuna ben lontano da dove domani avrà luogo il summit.

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